TEATRO CARLO FELICE – ADRIANA LECOUVREUR

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ADRIANA LECOUVREUR

Rappresentata L’ULTIMA VOLTA al Margherita nel 1989, è la storia di una attrice veramente esistita amata da Maurizio di Sassonia, nobile conteso anche dalla perfida Principessa di Buillon, che fa uccidere la rivale Adriana con un mazzolino di violette saturo di veleno. E’ il classico triangolo che viene splendidamente interpretato dal soprano BARBARA FRITTOLI, bella, bravissima da fare dimenticare l’ ultima grande Adriana interpretata da Rajna KABAIVANSKA a Genova con direzione di DANIEL OREN.
Il soprano si muove in scena con padronanza totale, aiutata da un fisico perfetto per il ruolo, ed esegue “io son l’umile ancella” alla perfezione. Il monologo di Fedra, “recitato” da lei, l’invettiva che si unisce al dolore più che allo sdegno, i silenzi che interrompono il declamato, inseriscono tensione e capacità recitative. Un grande amico fedele MICHONNET esaltato da un eccellente DEVID CECCONI, baritono che esalta il suo dolore nell’amare senza essere ricambiato, sentimenti di uomo che invecchia senza lacrime patetiche ma esprime sentimenti reali con una recitazione coinvolgente. Il tenore MARCELO ALVAREZ conferisce grande fascino scenico a MAURIZIO DI SASSONIA che interpreta egregiamente una certa vigliaccheria dei sentimenti, ma con una visione intimistica nel quarto atto. La rivale Principessa di BUILLON interpretata dal mezzo soprano Judit Kutasi è forse un po’ debole nell’esporre il livore e l’antagonismo nei confronti di Adriana. La direzione di VALERIO GALLI è elegante raffinata.
REGIA, COSTUMI e SCENE di un eccellente IVAN STEFANUTTI, che riporta un Liberty elegantissimo, ma soprattutto le LUCI di PAOLO MAZZON sanno esaltare , specie nelle scene del terzo atto, il costume oro e argento di Adriana e il bianco del finale. Il ritorno in cartellone di un nome, quello di Francesco Cilea, legato alla Liguria , alla sua cultura, a Varazze, dove per dire che si va a fare una passeggiata fino al mare, si usa l’espressione “vado a trovare Cilea”, ovvero il busto del compositore che si trova sul lungomare. E i varazzini dicono anche che toccare il naso del busto porti fortuna…Questo perché Cilea, nato a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, nel 1866, visse per quarant’anni, fino alla morte avvenuta nel 1950, a Varazze (di cui fu nominato cittadino onorario), nella villa che oggi porta il suo nome: “Villa Cilea”.

 

 

 

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